Indianapolis 2005 e la storia delle gomme in F1

Era il 25 Marzo 2011 quando il marchio italiano di pneumatici Pirelli faceva il suo esordio come fornitura monomarca per il campionato mondiale di F1. Proprio dal Gran Premio di Australia di quell’anno, i Team iniziarono ad utilizzare le mescole messe a disposizione dalla ditta italiana e la fornitura è ancora tutt’oggi affidata a Pirelli.

Ripercorriamo quindi la storia delle gomme in F1
Salvo per alcune stagioni, in cui per diversi motivi i Team si ritrovarono con un solo fornitore di gomme, la scelta delle gomme con cui disputare la stagione spettava ai Team, i quali, quindi, potevano sviluppare insieme con la ditta di pneumatici la mescola più prestazionale in relazione anche alla vettura. Michelin, Dunlop, Bridgestone, Continental sono solo alcuni dei nomi di produttori che hanno partecipato come fornitori di gomme nel campionato di Formula 1.
Il caso di Indianapolis nel 2005

Durante le prove libere, Ralf, dopo aver avuto un problema alla gomma posteriore sinistra, va a muro ad alta velocità dopo l’ultima curva. Iniziano quindi a crescere i dubbi riguardanti il forte degrado della mescola della Michelin ed i derivanti problemi di sicurezza.
Le qualifiche si svolgono regolarmente, ma al termine la Michelin annuncia che le gomme a disposizione dei team hanno una durata di 10 giri: la sicurezza non è quindi garantita. La FIA non consente il cambio delle gomme e quindi si opta per un cambiamento del tracciato, in modo da diminuire i rischi. La Ferrari, però, si oppone e in un clima di grande incertezza le vetture si schierano per il giro di formazione.
Terminato il giro di formazione, però, arriva il colpo di scena: tutte le vetture che montano gomme Michelin rientrano ai box e si ritirano. Rimangono schierate in griglia solo le sei vetture che montano gomme Bridgestone: Ferrari, Jordan e Minardi. Dagli spalti arrivano fischi e addirittura alcuni oggetti.
Schumacher vincerà quindi il Gran Premio, l’unico di quella stagione, davanti a Barrichello e Tiago Monteiro.